| Come trasmettevano, alle nuove generazioni, i loro insegnamenti gli antichi?
Dai tempi più remoti ai giorni nostri, l’analfabetismo era purtroppo una condizione generale, così la cultura popolare ha avuto una tradizione principalmente orale e le popolazioni contadine, su cui è stata improntata tutta la civiltà pre-moderna, hanno imparato a proprie spese, la difficile arte del vivere.
Non possedendo una grande cultura letterale, anche il linguaggio non era ben strutturato, ma avevano coscienza della necessità di tramandare la conoscenza e per questo motivo hanno ripiegato su una formula molto semplice ma efficacissima, tutt’ora valida, ideando frasi brevi e semplici che indirizzassero verso ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
L’Italia è stato e lo è ancora, un paese che per sua dislocazione geografica, si è trovato al crocevia di scambi culturali molto intensi, la cui provenienza è assai varia. Le origini greco-latine della nostra civiltà, affondano le proprie radici in quelle precedenti mesopotamiche, per cui soltanto un popolo ignorante non avrebbe approfittato della conoscenza ottenuta, sia sulla base delle proprie esperienze, che dal confronto con quelle altrui.
Oggi troviamo traccia di queste massime, che vengono chiamate "proverbi" in tutta Italia e sebbene siano di origine dialettale, sono traducibili in lingua, motivo per cui possono essere messi a frutto, non soltanto per la ricchezza e la saggezza dei contenuti: sempre applicabili, ma per le varianti che in essi sono segretamente racchiuse.
Vi presento dunque una tecnica interpretativa divinatoria, che permette di ottenere alcuni suggerimenti sulle nostre scelte, sulle nostre indecisioni, paure e qualsivoglia argomento... Dovete semplicemente farmi una domanda e dirmi un numero da 1 a 60. Io vi rispondero' con un proverbio che voi dovrete interpretare, adattandolo alla vostra domanda e che vi aiutera' a dissolvere i vostri dubbi!
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